Demons And Wizards

Demons And Wizards Unofficial UO Shard

 

Negli anni successivi alla riconquista di Britain il mondo rifiorì. Le città furono fortificate, le foreste, libere dai nefasti influssi delle creature della Notte, tornarono verdi e rigogliose ed i commerci ripresero. Per molto tempo i Vampiri e gli Elfi Oscuri scomparvero, inghiottiti dalla stessa tenebra che li aveva generati, mentre gli Orchi vennero ricacciati verso le paludi.

Fu in questo periodo che dalle lontane terre d'Oriente giunse un misterioso popolo di mercanti: gli Aragrim. Esuli dalla loro terra natale, essi si stabilirono nella fiorente Magincia, che ben presto si trasformò in un centro di scambio per genti di tutte le razze.

In quest'epoca di pace i regni di superficie acquistarono nuovo potere e non ci volle molto tempo perchè le antiche dispute ricominciassero. Un rinnovato esercito Chaos, dalla roccaforte di Vesper, si scontrò ben presto contro le milizie Order e molto sangue fu versato per le strade della Capitale Britain.

Fu così che il desiderio di riconquistare il potere perduto offuscò ancora una volta gli occhi degli uomini ed essi non videro sopraggiungere il male quando esso, nuovamente, fece ritorno.
La tenebra iniziò a diffondersi senza che nessuno se ne accorgesse: tra le montagne di Britain, in una notte cupa, una parete rocciosa si frammentò, come scossa da una misteriosa essenza, e un demone dei tempi antichi fece ritorno nel Mondo. Egli era uno dei servi di Exar, l'Oscuro Sire che nei tempi antichi aveva portato odio e distruzione nel Mondo. Exar, sconfitto dalle forze di Uomini ed Elfi, era stato imprigionato nelle Splendenti, magici manufatti di cui ormai nessuno conservava memoria. Ma, per quanto prigioniero, il suo spirito aveva perdurato ed ora egli era tornato.

I servi di Exar furono inviati ai quattro angoli del globo alla ricerca delle Sette Gemme: solo riunendole e spezzando la magia che lo teneva incatenato, il Signore della Distruzione sarebbe potuto tornare nel pieno del suo vigore.

Le prime due Splendenti, dimenticate ed incustodite, caddero ben presto nelle grinfie delle Forze Oscure. Una terza Gemma era vegliata dai Monaci dell'Abbazia di Yew: nottetempo un manipolo di guerrieri delle tenebre raggiunse il Monastero e fece strage dei guardiani della Gemma.

Ormai il potere dell'Abisso stava crescendo e i segni di un male incombente cominciarono a manifestarsi per le vie del mondo: le notti divennero più cupe, le creature malvagie infestarono i boschi e nuvole di tempesta si addensarono sopra le montagne di Britain.

La notizia della strage dei Monaci giunse ben presto alle orecchie di Nadar, un anziano e potente mago, le cui origini sono tuttora misteriose. Prima della Guerra dei Draghi, Nadar aveva fatto parte del Bianco Consiglio e la sua saggezza gli mostrò, negli ultimi avvenimenti, i segni inequivocabili del ritorno dell'antico Nemico. Il vantaggio delle forze delle Tenebre era grande e bisognava subito correre ai ripari o una nuova epoca di Dolore e Disperazione avrebbe avvolto il Mondo.

Nadar riuscì, ottenendo la fiducia di un manipolo di eroi, a riconquistare una delle Sette Splendenti, prima che essa cadesse nelle mani del Nemico. Poi l'anziano mago rivelò agli uomini il pericolo che incombeva su di loro: solo unendosi sotto un'unica bandiera i popoli di superficie avrebbero potuto far fronte a questa minaccia. Nadar partì per la Capitale dove chiese udienza per essere ricevuto da Lord British, il Sire Order.

Intanto le maglie dell'Ombra si diffondevano sempre più: grazie al potere racchiuso nelle tre Splendenti i Servi del Male risvegliarono da un sonno millenario il Fabbro degli Inferi. Questo demone ancestrale, liberato dal torpore, ricostruì col suo fuoco oscuro il grande Portale dell'Abisso, la soglia attraverso cui gli eserciti infernali avrebbero fatto ritorno in superficie. Il Portale si sarebbe dischiuso solo versando sulle sue fondamenta sangue innocente, in un rituale oscuro e blasfemo.

Mentre tutto questo accadeva nelle lande del continente, molto lontano, tra i ghiacci della terra dell'Eterno Inverno, un'antica leggenda riprese vita. Dal profondo dei ghiacci, risvegliati quando le porte di Sargass si erano dischiuse, gli Arctica, svaniti ormai da un'epoca, fecero ritorno. La maledizione che gravava sulla loro stirpe li richiamava in vita ogni volta che gli Shra camminavano per le vie del Mondo: ora i demoni erano tornati e la lotta era destinata a ricominciare. L'antica fortezza del popolo dei ghiacci giaceva sepolta da secoli nelle profondità della terra, nell'unico luogo dove essa era al sicuro dalle razzie degli altri popoli, durante il periodo del lungo sonno. Solo focalizzando i loro poteri arcani nei Globi degli Elementi, antichi artefatti magici, gli Arctica avrebbero potuto ricostruire Keram, ma i Globi erano stati celati e così essi partirono alla loro ricerca.

La notizia del ritorno degli Arctica non era ancora giunta nelle città del continente, che in quel periodo erano pervase da una forte eccitazione mista a paura. Messi inviati da Lord British erano giunti in ogni città e villaggio, avvertendo i governanti di un grave pericolo che minacciava Sosaria. Una grande Adunata era stata indetta dal Sire Order che, avvertito da Nadar, si era avveduto dell'immenso pericolo che presto li avrebbe colpiti. Un messaggero raggiunse anche la roccaforte delle Forze Chaos: Vesper, ma non fece in tempo a consegnare la missiva, poichè fu catturato da uno dei più temibili inviati di Exar, il Messo Oscuro, voce del Signore delle Tenebre.

Lord Blackthorne, di ritorno da un viaggio, incontrò i suoi Generali nella Torre di Vesper e, durante questa riunione, qualcosa di oscuro accadde. Il Messo di Exar riuscì a soggiogare la volontà di Lord Blackthorne e per suo tramite anche i Cavalieri del suo esercito.

Fu così che, alla grande Adunata di Britain, un gruppo di Cavalieri Chaos, sotto le spoglie di alleati in dolorosi frangenti, perpetrarono il tradimento che portò le forze del bene alla rovina. Indagando sulle mosse dei suoi servi, gli Arcimaghi Bianchi avevano infatti svelato il tetro piano di Exar. Egli desiderava richiamare dall'abisso un grande esercito demoniaco per iniziare la grande Guerra contro i regni della Luce. Per permettere a questo grande esercito di passare il confine che separa l'Abisso dalle terre di superficie, in una notte senza luna i servi del Male avrebbero dovuto perpetrare un sacrificio. Era dunque in quella Notte che le forze Luminose avrebbero dovuto fronteggiare le forze del Male. Al grande Concilio di Britain, Cavalieri Umani, Guerrieri Elfici e Combattenti delle Razze Luminose sancirono un patto per affrontare Exar.

Da questo patto nacque la Legione Dorata, divorata come un cancro dal tradimento di Lord Blackthorne. Allo stesso tempo lo Spirito incorporeo di Exar ordinò ai suoi servi di radunare un'armata per difendere il rituale e così, negli oscuri cunicoli di Wind, per le vie notturne di Evernight e ovunque le forze della Notte erano potenti, i servi striscianti di Exar trovarono schiavi per combattere la sua battaglia, radunandoli in quello che fu chiamato Esercito Nero.

La Notte del Sacrificio si avvicinava e un triste accadimento indebolì ulterioremente le forze della Coalizione: la notizia del ritrovamento di una Splendente aveva portato un manipolo di Cavalieri, guidati da Nadar, ad affrontare un pericoloso viaggio. La Splendente fu ritrovata, ma, durante il viaggio di ritorno, uno dei demoni inviati da Exar sbarrò la strada al mago e ai suoi compagni. Nadar affrontò il demone, ma esso, grazie al potere oscuro, abbattè il mago che fu imprigionato nell'Abisso, portando con sé la Splendente. Dopo questo avvenimento la speranza si incrinò.

Giunse la Notte del Sacrificio e la Legione Dorata affrontò in campo aperto l'Esercito Nero. All'ombra del Portale dell'Abisso il tradimento si compì e la Legione Dorata fu spazzata via. I traditori furono a loro volta traditi e la vittoria del Male fu completa. Dopo la battaglia, sul campo silenzioso ancora macchiato di sangue, si udivano solo i gemiti di una giovane ragazza elfica. Dall'oscurità del portale ella vide emergere il Messo di Exar, nelle cui mani luccicava un pugnale ricurvo...