Nadar ha passato giorni e notti a sfogliare testi polverosi nella biblioteca di Emperion. Ma la dura ricerca ha dato i suoi frutti. Tra le trascrizioni di antiche storie, egli ha svelato la verità sulle gemme: esse non sono soltanto sigilli in cui in tempi remoti furono imprigionati demoni ed altre creature senza nome, ma veri e propri varchi verso il mondo infernale. C’è di più: il potere che permette alle gemme di trattenere i demoni potrebbe essere incanalato diversamente, per assottigliare i confini tra i mondi, creando passaggi stabili per congiungerli. Una prospettiva allettante, ma che cela un’ombra terribile: sfruttare le gemme significherebbe rischiare di incrinare le loro difese e liberare i demoni in esse imprigionati.
"È un rischio che vale la pena correre?" si domanda Nadar, osservando le gemme che sembrano pulsare di vita propria, quasi rispondessero al suo dubbio. Ma questa decisione è troppo grande per essere presa da un solo uomo, anche se dotato della sua saggezza. Nadar sa che ha bisogno di consiglio, di confronto con menti altrettanto illuminate. Per questo ha deciso di intraprendere una nuova missione: ritrovare i superstiti del Concilio di Magincia e riunirli.
Ma radunare i membri sopravvissuti non è facile. I maghi che un tempo formavano il Concilio sono ormai dispersi: Theremal, il saggio elfico, vagabonda senza sosta, studiando e catalogando piante e animali. L’ultima volta è stato avvistato nel continente occidentale, nei pressi di Ithildor, impegnato nella ricerca di qualche bizzarra creatura; Kaelrin, la maga aragrim, che ormai preferisce definirsi scienziata, ha abbandonato la magia tradizionale per dedicarsi alla sperimentazione e all’ingegneria. Vive reclusa nel suo laboratorio a Nubla, dove lavora incessantemente alla costruzione di ingegnosi marchingegni; Zerath, l'Esule, il più sapiente dei drow, è scomparso da anni. Nessuno sa dove si trovi, ma alcuni indizi suggeriscono che sia ancora vivo, nascosto in qualche luogo remoto, lontano dagli occhi del mondo. Questi tre sono tutto ciò che rimane del Concilio.
Nadar sa che solo insieme a loro sarà possibile decidere il destino delle gemme e il futuro di tutti. Ma convincerli a unirsi alla causa non sarà semplice. Il tempo stringe, e il pericolo si accresce. Il destino dei mondi dipende dalle scelte che stanno per essere compiute.
Info
La terza parte della quest si articolerà in tre mini-avventure, incentrate sulla ricerca dei maghi del Concilio, e in un atto finale. La prima mini-quest, il reclutamento di Kaelrin, avverrà nei prossimi giorni. Controllate le news!
GM Sandman
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Quando la notte cala su Emperion, un’ombra attende fuori dal cimitero. L’uomo in nero, avvolto nel suo mantello scuro, sta immobile, come scolpito nella penombra. I suoi occhi scrutano i volti degli uomini radunati, alcuni attratti dalla promessa di ricchezze, altri dalla semplice curiosità. La sua voce, bassa e carica di autorità, rompe il silenzio. Parla del passaggio tra i mondi e delle gemme, che descrive come oggetti di inestimabile valore. Non fa menzione del loro potere magico, lasciando che l’avidità e l’ambizione colmino i vuoti della sua narrazione. "Aiutatemi a recuperarle," dice, "e sarete ricompensati oltre ogni immaginazione." Con queste parole, la compagnia si mette in marcia, guidata dall’uomo in nero e dalla mappa che egli stringe con fermezza tra le mani.
Ma le loro azioni non passano inosservate. Nadar, il saggio mago del Concilio di Magincia, ha scoperto i loro piani e radunato una compagnia di uomini fidati. Davanti a loro, spiega la gravità della situazione. "Da tempo non varcavo le porte di Emperion," esordisce con voce ferma, "ma alcune notizie preoccupanti mi hanno raggiunto nel mio rifugio sulle montagne. Patrick mi ha raccontato della tragica fine del comandante Roland e mi ha mostrato il suo diario." Nadar legge ad alta voce il contenuto del diario, riportando le parole del comandante, i suoi timori e il destino funesto che aveva colpito lui e i suoi uomini. Il silenzio cala sui presenti, mentre il peso della missione diventa chiaro. "Vi ho riuniti per un compito importante," continua Nadar, "da cui potrebbero dipendere molte vite, e forse il destino del nostro mondo. Le gemme non sono semplici oggetti preziosi: sono sigilli che racchiudono antichi demoni. Se spezzati, le conseguenze sarebbero catastrofiche. Non possiamo permettere che cadano nelle mani sbagliate." Con questa consapevolezza, Nadar e i suoi compagni partono sulle tracce dell’uomo in nero.
La strada conduce a sud-ovest, alla montagna solitaria oltre il Grande Lago. Quando l’uomo in nero e i suoi seguaci iniziano ad inerpicarsi tra le rocce, trovano il cammino bloccato da una frana. È lì, nel silenzio solenne della montagna, che Nadar compare, accompagnato dai suoi uomini. Il mago avanza con passo deciso, fissando l’uomo in nero con occhi penetranti. Con un sorriso amaro, pronuncia per la prima volta il suo nome: "Cahir. Sospettavo fossi tu, ma non ne avevo ancora la certezza." Cahir, l’uomo in nero, sogghigna, ma un’ombra di fastidio attraversa il suo volto. "Nadar," dice, con un tono che oscilla tra il sarcasmo e il rimpianto, "ti credevo morto…" Il dialogo si trasforma presto in uno scontro verbale. Nadar smaschera Cahir davanti ai suoi uomini, rivelando la sua vera identità: un ex membro del Concilio di Magincia, bandito per le sue idee eretiche, e un consigliere dei Cavalieri Chaos, licenziato per i suoi piani estremisti di genocidio contro tutte le razze non umane. "Dimmi, Cahir," chiede Nadar, "hai rivelato ai tuoi seguaci chi sei e qual è il vero scopo della tua missione?" Le parole di Nadar hanno un effetto devastante. Alcuni uomini abbandonano subito Cahir, disgustati dalla verità appena rivelata. Altri esitano, combattuti tra la promessa di ricchezze e la consapevolezza di essere stati manipolati. Cahir, ormai consapevole di non poter sfidare Nadar, si volta verso i suoi ex compagni con un sorriso enigmatico. "Non dimenticate quello che abbiamo iniziato," dice, la sua voce appena un sussurro, "e ricordate: non tutto è come sembra." Poi, senza aggiungere altro, si allontana, scomparendo nell’oscurità. Nadar osserva gli uomini rimasti, il suo sguardo severo li passa in rassegna uno ad uno. Alcuni di loro abbassano la testa, vergognandosi per aver seguito un uomo come Cahir; altri mantengono lo sguardo alto, fieri nonostante i dubbi che serpeggiano nei loro cuori. "Avete seguito un bugiardo," dice Nadar, con voce ferma ma non priva di comprensione. "Forse lo avete fatto per avidità, forse per ignoranza. Ma ora avete una scelta. Potete tornare indietro e dimenticare tutto… oppure unirvi a noi, mettere a frutto le vostre forze e dimostrare che siete migliori di chi vi ha ingannati." Dopo un momento di esitazione, i compagni di Cahir annuiscono, scegliendo di restare. Nadar, pur sospettando che tra loro ci possano essere ancora fedeli all’uomo in nero, li accetta nella sua compagnia. "Non tradite la mia fiducia," avverte il mago, "perché non ci sarà una seconda possibilità." Con il gruppo ormai unito, Nadar avanza oltre la frana. La ricerca del passaggio è giunta al termine: nella parete della montagna si apre un varco e attraverso di esso si intravede una giungla lussureggiante e minacciosa. Gli uomini guidati da Nadar attraversano il passaggio e, con sgomento, comprendono di essere tornati nel Vecchio Mondo, sull’isola maledetta dove il comandante Roland e il suo equipaggio avevano incontrato la morte.
La ricerca delle gemme è lunga e pericolosa. Demoni e creature feroci infestano l’isola, proteggendo i segreti che essa custodisce. Molti rischiano la vita, ma alla fine tutte le gemme vengono recuperate e consegnate a Nadar. Tenendo le gemme nelle mani, il mago percepisce un potere inimmaginabile. "C’è qualcosa di strano," dice. "Qualcosa lega queste gemme al varco che si è aperto tra i mondi. Devo indagare, studiare, capire... Sento che grandi avvenimenti stanno per accadere."
Così si conclude la ricerca delle gemme. Ma la riapertura del passaggio tra i mondi ha scatenato eventi che nessuno poteva prevedere. La storia non è ancora finita.
Un grande grazie a tutti i partecipanti all'evento di ieri sera, in particolare a GM Vrael per la sua interpretazione di Cahir, l'uomo in nero, e ad Admin Cassandra nel ruolo speciale del Bally Sodomita. Spero che, nonostante qualche piccolo contrattempo, vi siate divertiti. A breve i dettagli per la terza parte della quest.
Ricordo che i premi per la partecipazione alla quest verranno consegnati solo alla fine della terza parte e saranno personalizzati in base al ruolo svolto negli eventi.
Ricordo infine che il varco che conduce all'Isola di Fuoco rimane aperto, ma è vietato mettere in mare barche per recarsi in altre zone della vecchia mappa. L'uso delle barche nel vecchio mondo verrà, appena possibile, interdetto via script.
GM Sandman
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Sono passati alcuni giorni da quando il vagabondo ha trovato la morte. A Emperion, l’atmosfera è cupa, e i corvi volano bassi sopra la città, quasi portando con sé un presagio oscuro. Ma i corvi portano anche un messaggio. Legato alle loro zampe vi è una pergamena, sigillata con cera nera. Il mittente non lascia dubbi: l’uomo in nero.
Il messaggio è breve e diretto. C’è una nuova missione da compiere, un viaggio che richiederà preparazione. Bisogna trovare cavalli, vettovaglie e uomini pronti ad affrontare le incognite di un lungo percorso. L’uomo in nero promette risposte, ma la sua criptica richiesta non rivela altro. L’incontro è fissato: tra una settimana, al calar del sole, fuori dal cimitero di Emperion.
Nel frattempo, lontano dal caos e dai dubbi che avvolgono la città, Patrick, l’uomo fuggito con il diario del vagabondo, si trova faccia a faccia con un nuovo mistero. Una serie di colpi decisi rimbomba alla sua porta. Quando apre, davanti a lui si erge un vecchio dal volto segnato dal tempo, avvolto in un logoro mantello grigio.
'Sono Nadar,' dice il vecchio, la voce ferma e priva di esitazione. 'Mago dell’ovest, membro del Concilio dei Maghi di Magincia. Dobbiamo parlare.'
Senza attendere una risposta, il mago si fa largo con un gesto deciso, spingendo la porta e lasciando Patrick basito. Prima che possa protestare, l’intensità dello sguardo del vecchio lo zittisce. Quali segreti porta con sé questo visitatore inatteso? E cosa collega il diario, l’uomo in nero e le ombre del passato che sembrano risvegliarsi?
Info
Questa è la seconda parte di una quest in tre parti. L'evento inizierà la sera del 5 gennaio, alle 21:30. Il ritrovo per i giocatori che accompagneranno l'Uomo in nero è fissato al cimitero di Emperion. I giocatori reclutati dal mago Nadar si ritroveranno invece alla banca di Emperion. Alcuni di voi verranno contattati nei prossimi giorni.
Regole di comportamento
- La quest è GDR, va mantenuto un comportamento consono e vanno seguite le indicazioni dei GM.
- È vietato lootare gli altri giocatori, ma non è vietato il PvP se gli eventi lo richiedono.
GM Sandman
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- Sistema dei Famigli : inserito un menu di scelta nella funziona .famiglio per poter far scegliere il famiglio tra quelli speciali e quelli razziali.
Il sistema permetterà di poter scegliere dei nuovi famigli grazie a dei contratti che potranno essere stipulati in eventi e speciali dungeons / quest.
- Sistema di Bardatura : modificato oggetto di creazione della bardatura da deed ad attrezzatura per avere risolvere dei problemi legati.
- Fix Armi : modificato il suono delle armi che utilizzano "mace" in quanto emettevano un suono errato.
- Libri delle Abilita : fixati i libri dell'arciere e del guerriero per un errato consumo di reagenti ed effetti delle abilita.
- Sistema di Anzianità : ripristinato il sistema di Anzianità e aggiunta nella lista dei prima la possibilità di acquistare una pergamena di conversione dei punti life in punti evoluzione.
- Sistema di Accoppiamento : e' nuovamente attivo il sistema di accoppiamento degli animali presso la Citta' di Origion. Per Accoppiare gli animali bisogna prima determinarne il sesso tramite il Druido e dopo di che utilizzare una stalla presso il campo di accoppiamento.
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La vita del vagabondo si è conclusa tragicamente. Dopo una rocambolesca fuga attraverso le fogne di Emperion, accompagnato dagli uomini reclutati dall’uomo in nero, egli è stato ucciso per mano dei suoi stessi salvatori. Manipolati dalle parole del loro mandante, che ha riacceso vecchi rancori e risvegliato antichi timori, gli uomini lo hanno eliminato prima che potesse rivelare la verità che custodiva.
L’uomo in nero, enigmatico e calcolatore, si è impossessato della mappa che il vagabondo portava con sé. Con un sorriso freddo e una promessa oscura, è sparito nell’ombra, lasciandosi dietro un gruppo di uomini confusi e tormentati. Erano stati usati? Era stata la magia a costringerli a obbedire, o le loro azioni nascevano davvero dai loro cuori?
Eppure, non tutto è andato come previsto per l’uomo in nero. Uno degli uomini, che aveva assistito all’assassinio, ma si era rifiutato di partecipare, ha recuperato il diario del vagabondo. Sfuggendo agli altri, è riuscito a dileguarsi nella notte, stringendo l’unico indizio rimasto su ciò che il vagabondo voleva svelare.
Mentre il caos si placa e il silenzio avvolge nuovamente la città, il mistero si fa più fitto. L’uomo in nero ha promesso di tornare, dichiarando che il lavoro non è ancora finito. Quali risposte porterà il futuro? E quali nuovi interrogativi nasceranno? Le ombre che avvolgono Emperion si fanno più profonde, trascinando i coinvolti in una trama oscura e carica di segreti.
Estratti dal diario del vagabondo, Roland comandante dei Cavalieri del Serpente
Giorno 15
"Ancora pochi giorni di navigazione e saremo di ritorno a Britain. Il mare è calmo, gli uomini sembrano rilassati, ma non riesco a togliermi di dosso un senso di inquietudine. La nostra missione è stata un successo, ma il peso di ciò che abbiamo trovato grava su di me come una pietra sul petto. Forse non avremmo dovuto profanare ciò che il tempo aveva sepolto."
Giorno 18
"I venti contrari ci impediscono di avvicinarci alla terraferma. Le vele si tendono inutilmente, e l’oceano sembra volerci trattenere. Gli uomini iniziano a mormorare, a temere che qualcosa ci stia seguendo. Non oso dar voce ai miei stessi timori, ma anche io sento che c’è qualcosa che non va."
Giorno 20
"Una tempesta ci ha colpiti senza preavviso. Le onde si alzano come montagne, i fulmini squarciano il cielo e la nave geme sotto il peso del mare. Andiamo alla deriva, abbandonati alla furia degli elementi. Lo scrigno è al sicuro, almeno per ora."
Giorno 21
"All’orizzonte c’è un’isola. Una flebile speranza per noi. Abbiamo calato le scialuppe e ci stiamo dirigendo verso di essa, ma l’aria è strana qui, pesante, quasi viva. Gli uomini non parlano, ma nei loro occhi c’è lo stesso terrore che sento crescere nel mio cuore."
Giorno 22
"L’isola è un luogo ostile, ricoperto da una giungla densa che sembra osservare ogni nostro passo. Bestie selvagge ululano tra gli alberi. Ci siamo accampati sulla spiaggia, ma nessuno riesce a dormire. Lo scrigno... lo scrigno ha iniziato a brillare. Cosa abbiamo risvegliato?"
Giorno 23
"Non posso più ignorare ciò che sta accadendo. La luce delle gemme dentro lo scrigno pulsa come un cuore vivo. Di notte siamo tormentati da incubi orribili: sangue, urla e ombre che ci sussurrano segreti impensabili. Sento che qualcosa di terribile sta per accadere."
Giorno 24
"Siamo stati attaccati. Non so da chi o da cosa, ma le gemme sono perdute. Uomini valorosi sono morti combattendo contro un’oscurità che non possiamo comprendere. Siamo fuggiti nella giungla, alla disperata ricerca di un rifugio. Al calar della notte, un bagliore rossastro si alza dal cuore dell’isola, e urla spaventose lacerano il silenzio. Non c’è scampo."
Giorno 26
"Sono rimasto solo. Mi nascondo in una grotta, rannicchiato tra le ombre. Non oso uscire. La giungla sembra viva, brulica di occhi che non vedo ma che sento addosso. Non ho più speranza, ma continuo a scrivere. È tutto ciò che mi rimane."
Giorno 27
"Una strana brezza soffia dal fondo della grotta. La roccia è diversa, sembra quasi trasparente. Per un istante ho intravisto qualcosa oltre di essa, ma non so se sia reale o un’altra illusione di questo luogo maledetto."
Giorno 28
"Mi hanno trovato. Le loro voci sono dappertutto, le ombre si muovono verso di me. Non c’è più tempo. La mia unica speranza è attraversare la roccia, qualunque cosa significhi."
Giorno 30
"Non so dove mi trovo. Il mondo che vedo intorno a me non è quello che conosco. Non è l’isola da cui sono fuggito, né alcun luogo che ho visto o immaginato.
Cammino senza una meta, con i pensieri che si affollano. È questo un altro mondo? Un regno perduto, o forse un sogno?"
Un ringraziamento ai partecipanti all'evento di ieri sera e a GM Vrael per la sua interpretazione del vagabondo. A breve i dettagli per la seconda parte della quest.
GM Sandman
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